EAU LA MADONNA: GUN CLUB "FIRE OF LOVE" (1981)


Cops, del 1922, è uno dei corti più famosi ed affascinanti del grande Buster Keaton, non solo attore protagonista, ma anche sceneggiatore e regista della pellicola. (guardatela perché ne vale assolutamente la pena: https://www.youtube.com/watch?v=UvXxd3U1A5g). Oltre a trattarsi di una pietra miliare del Cinema nella sua forma più pura, quella dell'immagine-movimento, del gioco di prestigio, dell'effetto speciale & dello stupore in salaCops risulta un film attualissimo in pieno delirio securitario e paranoia da attacco terroristico nel cuore pulsante della Metropoli di oggi, anno domini 2017. La trama, citando direttamente Wikipedia, è la seguente: 'Buster trasporta un carico di merci e si ferma vicino a dei poliziotti. Una bomba viene lasciata nel suo carro. Quando la bomba esplode la polizia lo scambia per il colpevole: comincia così un grande inseguimento di tantissimi poliziotti che danno la caccia a Buster che termina con questo che rinchiude le guardie in prigione e ci si traveste.' Insomma, una situazione che più kafkiana non si può.  

"Stupidi sbirri!"

Le riprese hanno avuto luogo nelle funamboliche vie di Hollywood, da un paio di anni già centro dell'industria cinematografica a stelle e strisce. Una scena in particolare merita il nostro interesse: il momento in cui il sagace Buster, intento nella fuga, corre in mezzo a due sbirri che cercano di manganellarlo ma, mancandolo, si colpiscono a vicenda in testa e crollano privi di sensi. Al di là dell'estremo piacere che si prova, anche in fiction, ad assistere ad un pulotto che cade a terra sofferente, vorrei focalizzare la vostra attenzione sull'edificio che fa da sfondo a questa sequenza: un palazzo bianco con una serie di portoni scuri preceduto da una serie di colonne ed una breve scalinata. L'edificio in questione, ad una più attenta analisi, risulta essere la First Baptist Church of Hollywood, ubicata al 6682 Selma Avenue, angolo Las Palmas. Per la precisione, Keaton ha girato la scena esattamente di fronte all'ingresso principale della Chiesa. 


Battismo, dunque. Giovanni Battista ha un ruolo fondamentale nelle Sacre Scritture: è l'anello di congiunzione tra l'antico ed il nuovo testamento, tra il prima e il dopo-Cristo. Paradossalmente, egli è tanto l'ultimo dei sacerdoti a.c., quanto il primo dei profeti che redimono dalla morte, con quello che sarà lo strumento di salvezza per eccellenza, il battesimo per l'appunto. Non appartiene però né a ciò che è stato né a ciò che sarà: precede il Verbo di Cristo ma non è (figlio di) dio né figlio del Nuovo tempo. E' una delle figure più affascinanti della Bibbia per via della difficoltà ad inquadrarlo temporalmente, culturalmente & religiosamente: è a suo modo un eretico, forse il primo eretico della storia, poiché rinnega una Fede millenaria in favore di  qualcosa che deve ancora palesarsi. E, roba assurda, anticipa Cristo anche nei suoi estremi di vita: annuciazione da parte di angelo & conseguente miracolo pro-fecondità del genitore; e morte in sacrificio. Nel caso di Giovanni, il sacrificio è dovuto alla gioia di Salomè, la danzante figlia di Erodiade, cognata ed amante di Erode. Alcune leggende narrano che, dopo la decollazione, una sorta di voce proveniente dalla testa ormai senza vita di Giovanni poggiata sul piatto d'argento fuoriuscisse dalla bocca spalancata del Battista, uccidendo così Erodiade. Si tratta dell'anima di Giovanni, ed è proprio il caso di dirlo, della sua "voice of the Truth". 


Vudù significa "Dei"; "divinità", ma anche "segno del profondo" nella lingua dei Fon, un popolo della Guinea. Unisce una delle più antiche religioni della terra, partorita nelle viscere dell'Africa, con elementi di pratiche magiche europee, paganesimo e, ovviamente, cristianesimo. Chi pratica il battesimo, con tanto di immersioni nelle acque ecc ecc, nelle religioni voodoo viene chiamato Hungan (o Oungan), ed è a conti fatti il sacerdote della magia bianca. Ma c'è dell'altro: vi è un altro tipo di sacerdote, molto più pericoloso, e votato totalmente al male; altri non è che il Bokor, colui che pratica la magia nera. Egli è in grado di dare la morte alle persone: si avvicina a cavallo nei pressi delle abitazioni e furtivamente, appoggiando la bocca a qualche fessura delle porte di casa, aspira l'anima delle sue vittime, e infine la chiude in una bottiglia, allontanandosi. Se gli gira, può successivamente utilizzare le bottiglie colme di anime dannate per risvegliare i morti, e renderli suoi schiavi. Ed è più o meno da qui che nasce l'epica moderna degli zombie
In qualche modo dunque, l'oscuro sapere dei Bokor e la leggenda sugli effetti della morte di Giovanni Battista convergono nel potere mortifero della voce: che sia rubata o proferita, si tratta di una voce portatrice dell'indicibile.
Si, ma, cosa c'azzecca tutto questo con l'esordio discografico dei Gun Club? Beh, stavo pensando che la copertina di Fire of Love raffigura quelli che secondo il mio modesto parere risultano essere dei veri e propri Bokor; mi sono autoconvinto di ciò la prima volta che l'album mi è capitato per le mani, nel lontano periodo dell'adolescenza punk. Che glorioso pomeriggio di pioggia di metà ottobre. E poi stavo anche pensando che vi è una foto (meravigliosa) del 1981, anno di uscita di Fire of Love, che ritrae la formazione dell'esordio discografico in tutta la propria magnificenza sacerdotale, davanti alla First Baptist Church of Hollywood. Proprio quella di Buster Keaton. A 'sto giro però non ci sono i poliziotti col manganello: no, stavolta c'è Jeffrey Lee Pierce, il Predicatore, con un fucile tra le mani ed una bandana mista sangue sulla fronte. Quello l'anima te la strappa davvero con la voce, ma anche a morsi e se gli gira ti prende a pistolettate. Quello è J.L.P.
Ma insomma, la vexata questio: mi chiedete se si tratta di un disco della madonna? Certamente.
Che il rituale abbia inizio.

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