DON'T WANT TO KNOW IF YOU ARE LONELY - un requiem


Quella degli Husker Du è stata la storia più bella. E' un puzzle di 10mila pezzi così chiaro che risolvi in una notte, ma dal quale mancano 2-3 tasselli che avrai probabilmente perso nello scatolone. C'è dentro tutto per un film, che spero però non venga mai girato. C'è l'inizio fulminante: 1978 a Saint Paul, Minnesota. Grant Hart e Greg Norton si conoscono ai colloqui di un lavoro per il quale verrà scelto il solo Greg. E allora Hart la svolta iniziando a lavorare come commesso alla Cheapo Records, negozio di dischi (che svolta sì: tutti i regaz vorrebbero vendere dischi, oltre che acquistarli). Ed è lì che conosce uno studente alto allampanato che nel tempo libero fa il dj della scuola, e che indossa quasi solamente camicie di flanella & boscaiolo, una roba che più minnesotiana non vi è, tale Bob Mould. Nascono i Buddy and the Returnables, ma si tratta di una cover band &, a quanto narra la leggenda, di un compito di sociologia di Bob. Poi però nascono gli Husker Du, che è il nome in una lingua straniera di qualche parola che provano a ricordarsi e che significa, paradossalmente, "Ti Ricordi?".
E poi ci sono tutti gli ingredienti per rendere il film movimentato: ci s0no gli esordi. C'è la firma con la SST di Greg Ginn dei Black Flag, l'etichetta-faro dell'alternative americano. C'è Zen Arcade, il più grande disco di tutti gli anni '80, e qui chi non è d'accordo possa sparire per sempre. C'è New Day Rising. Ci sono canzoni che ti strappano il cuore, ci sono scazzi, l'alcol di Bob, l'eroina di Grant. C'è il tradimento, con la firma per la Warner, e dunque il preludio alla fine, (cara) fine. C'è il canto del Cigno: Warehouse: Songs and Stories porcoddio che album che è, ed è esaltamente quel che il suo titolo paventa, canzoni e storie. Si suicida David Savoy, manager della Band. Grant Hart, senza metadone, molla la band a tour iniziato. Greg Norton si sposa e lascia anche lui, dice che vuole dedicarsi alla ristorazione. Tutto finisce tra una serie di vaffanculo e j'accuse e gli Husker Du, che avevano innalzato da soli montagne di granito, crollano perché le fondamenta del loro santuario sono fatte di sabbia.

Ci sono un lieto fine e un finale che fa male. E il lieto fine è sempre quello: che dopo svariati progetti e carriere soliste, alla fine, una serata nel 2004, Bob e Grant si ritrovano sopra un palco e cantano assieme. E il finale di merda è sempre lo stesso anche lui: Grant Hart è il più drogato dei tre, quello che post-87 ha davvero faticato a restare, non dico in piedi, ma in forma. Se paradossalmente, Mould e Norton sembrano fisicamente migliorati negli anni, Hart, dopo la fine, dannata fine degli Husker Du pare proprio aver perso metà della linfa vitale & della pellaccia. Pensa che in quegli anni gli avevano diagnosticato l'HIV, ma evidentemente si sbagliavano. Lui comunque ha sfornato grandi album, trai quali l'ultimo, The Argument, del 2014 se non erro, che mi piacque un casino. Ho tra gli amici di facebook Greg Norton, ed ogni tanto mi capita di spulciare il suo profilo, in attesa chissà di qualche notizia, ricordo, back in the day degli Husker. Sulla sua bacheca a inizio luglio sono apparse delle foto di un live in Minnesota (per commemorare i Soul Asylum mi pare) che lo ritraggono prima suonare con - e poi abbracciare Grant Hart. Non le voglio postare, queste foto, perché Grant sembra un tronco, è magrissimo ed emaciato, e mi da un senso di non saprei quale sensazione. Poi però le riguardo, queste foto, e lui indossa una maglietta con su scritto "Anti-Fascist", e al suo fianco Greg Norton lo abbraccia fortissimo e sorride come non mai. E quel non so diventa un sorriso anche per me. Oggi mi sveglio e scopro che Grant era malato di cancro e ci ha appena lasciato. E io non so che cosa dirvi se non che quella degli Husker Du è stata la storia più bella, perché come abbiamo gioito in passato, ognuno a suo modo, chi avendo la fortuna di amarli negli anni '80, chi 10-20-30 anni dopo se li è coccolati nella solitudine della propria stanzetta, per lo meno piangiamo assieme questa volta: oggi ci ascoltiamo qualsiasi cosa loro, perché qualsiasi cosa degli Husker Du è come la benedizione di noi stessi sedicenni. Non voglio sapere se siete soli, non oggi.


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