oggi vado a vedermi dunkirk e spero che nolan non fotta con gli spettatori



Oggi vado a vedermi Dunkirk (https://www.youtube.com/watch?v=T7O7BtBnsG4&t=21s) di Christopher Nolan. Non ho praticamente letto nulla a riguardo se non il grido unanime al capolavoro cinematografico. "cinematografico" inteso in questo specifico caso come "immagine-movimento". Dunque, se mi troverò dinanzi a qualcosa di visivamente maestoso anche solo la metà di Mad Ma: Fury Road (ovvero il più grande film di questi anni '10, e con film, ripeto, intendo "immagine-movimento"), allora sì che potrò urlare a squarciagola anche io "KAPOLAVORO!!!".

Il problema principale del cinema dell'ultimo Nolan è stato il voler anteporre sempre e comunque il 'che cosa' al 'come', riuscendoci male: la sua filmografia recente (vedi Inception e Interstellar) brucia dei magnifici momenti visivi-visionari con spiegoni del cazzo, ogni 10 minuti , che sono assolutamente inutili ai fini della pellicola e della sua trama. Probabilmente saranno volti al pubblico ma, a che scopo? Dobbiamo per forza portare gli spettatori a braccetto lungo tutto il tragitto della pellicola per fargli comprendere una determinata situazione attraverso un attore o una voce fuori campo che spiega quello che è accaduto prima e-o dovrà accadere successivamente? Cristo, siamo negli anni '40 dello scorso secolo? Ma soprattutto, secondo quale logica, buon Cristopher Nolan, girare un film che ha poco da dire, in termini filosofici e-o esistenziali, deve essere percepito come un Male Estremo? Ed è questo il principale problema di Interstellar: parliamoci chiaro, tutta quella vaccata sull'Amore che guida il cosmo è pornografia del sentimento, una roba davvero sciatta, da terza media e da quattro lire, ma viene inserita a forza nelle pieghe della pellicola sino a dover risultare, almeno negli intenti, il motore & il chiavistello di un film che si reggeva benissimo senza e che anzi avrebbe spaccato moolto, moolto di più. In questo senso, Arrival di Denis Villeneuve se lo mangia a colazione il film di Nolan, lo umilia: una pellicola che ha un 'che cosa' da dire; certo, non qualcosa di così intellettualmente alto e-o profondo, ma sa 'come' dirlo, ce lo mostra sul serio e cristo se funziona.
La grandezza del Nolan migliore (vedi Memento e quella meraviglia di Prestige) era il saper narrare il 'che cosa' (per quanto quel 'che cosa') tramite il 'come', AKA l'immagine pura, AKA lo Strumento del Cinema. La mia speranza è che con Dunkirk torni quel Nolan lì. Vi saprò dire.
However, ogni tanto dovremmo metterci in testa che il 'che cosa' nel cinema non è né dev'essere il centro, sennò a 'sto punto facciamo come gli abitanti di SanFran in South Park e annusiamoci le nostre stesse scoregge. Ho scritto un po' di getto e di fretta quindi vi saranno molti errori, e sì fondamentalmente ho espresso un ragionamento della minchia, peace.


Commenti

Post più popolari