STARSHIP: A JOURNEY TO THE OTHER SIDE


3989: sono ormai 7 anni che siamo dispersi - viaggiando senza meta nelle profondità dell'ignoto spazio profondo. la nostra navicella... quale era? ah cristo sì ora mi ricordo cristo si chiamava semplicemente la numero 3. come il Terzo Occhio. si era staccata dalla nave madre, la Starship. Sun Ra il nostro aureo comandante era stato chiaro "superate le soglie dell'Interzona, catturate e portateci, costi quel che costi, quei segnali intermittenti che la nostra Arkestra di bordo riesce a malapena a percepire. con ogni mezzo necessario." il problema è che 'ogni mezzo necessario' per noi significava sicura condanna a morte. ma credo che all'epoca non ne fossimo affatto intimoriti - in fondo eravamo preparati per questo: addestrati dai migliori maestri (il generale Erickson, lo squadrone MC5, nostro padre Alan Vega, pace all'anima sua) e con alle spalle anni di pieno regime di sostanze psicoattive necessarie per il balzo nell'iperspazio il superamento della soglia dell'orizzonte degli eventi l'immersione nel bozzolo della coscienza preumana animale e l'innalzamento a conoscenza astrale PER MONSTRA AD SPHAERAM - perchè così recitava l'enorme incisione scolpita sul portellone principale della nostra amata nave a struttura anellare. la Starship non poteva permettersi il salto interdimensionale: troppo mastodontica per spostarsi senza seguire le irregolari orbite stabilite dalle leggi della fisica afroruturista. 

7 anni fa ci eravamo staccati dalla punta della piramide Starship alla ricerca di quei segnali. non sapevamo che in realtà sarebbero stati loro a trovare noi a fotterci le cervella a bruciare il nostro credo trai fuochi oltre le nebulose dell'Interzona laddove Alfa Centauri e le stelle più lontane a occhio nudo da quel che fu il pianeta terra smettono di brillare per sempre. era consolante sapere che migliaia di anni fa persi nel buio della notte ci bastava alzare lo sguardo in cerca dell Grande Carro e sapere dove fosse il nord e quindi dove cercare i fiumi e i mari e i boschi e i deserti, la fertilità e la morte. e invece oggi dopo 7 anni di moto intergalattico verso quegli impercettibili bling-bling segnalati sui quadranti della nostra nave che si facevano sempre più insistenti ci trovavamo improvvisamente perduti - dinanzi al nulla senza alcun punto di contatto con una nostra coscienza primordiale un sapere che nella primitività ci accomunava e rassicurava come quei quattro punti nello spazio.
(https://www.youtube.com/watch?v=ghMOacGV1gQ)


qui è Pierce che aggiorna il diario di bordo. forse per l'ultima volta. Kember è totalmente impazzito: urla si spaccia per il padre degli astri degli dei antichi e dichiara di chiamarsi Sonic Boom. le droghe ci stanno squagliando i motori - ne abbiamo consumate troppe per poter intraprendere questo disperato viaggio e i nostri corpi mera membrana di muscoli e pulsazioni stanno subendo danni irreparabili e necessitiamo di una interruzione del percorso. processo irreversibile ci dice il computer. ed ora siamo - o non siamo - nel niente. cosmonauti nelle terre dell'Ignoto. ma se, quei segnali, quei ripetitivi bling-bling non fossero altro che ciò che esattamente sono: RI PE TI ZIO NE fine a se stessa. e fine della storia. fottutissimi DRONI una stessa nota che si ripete all'infinito e ci deforma budella e cuore e anima come nella tortura secondo la quale una goccia d'acqua ti cade sulla testa fino a farti impazzire. allora noi non ci salveremo in ogni caso perché non possiamo sopportare ancora il peso di un altro sbalzo di ritorno verso l'universo delle leggi conosciute - però almeno possiamo inviare alla Arkestra i dati raccolti e ... cristo sarebbe tutto inutile, perché si tratta comunque dello stesso bling-bling che ricevevamo sulla Starship, perché sarebbero sempre segnali intermittenti, perché diamine la soluzione ce l'abbiamo avuta sempre sotto gli occhi anzi le orecchie e si trattava di droni. e quindi cosa facciamo non lo sappiamo e ci disperiamo e ci abbandoniamo a noi stessi o forse a qualcosa di più grande di noi oppure insignificante ma scuro come la notte ed ecco che parte la voce del computer di bordo della numero 3 che ci dice "signore e signori stiamo galleggiando nello spazio."

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